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CAPITOLO VIII.


Dubbj sulla gloria militare.


La dura Sparta, schiava di se stessa non godeva miglior libertà che quella di turbare l’altrui. Tutte le greche città obbedienti si chinavano da lungo tempo agli orgogliosi imperj di lei. Per la continua prosperità avvezza alla sodisfazione dei suoi disegni, non si proponea altra norma che questi. I quali crescendo con la fortuna sprezzavano la ragione, e schernivano le genti. Niuna disciplina è convenevole a correggere una estrema superbia se non quella delle sciagure. La preparavano omai i Fati alla violenza di Sparta. Non più ella come ne’ suoi principj sdegnava l’utile disgiunto dall’onesto, ma deposto ogni rossore chiedea come proprio l’altrui. Nè contenta di usare la forza manifesta dell’armi, vi aggiungea ora gli artifizj ignominiosi di