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invitandoli a giurarsi fede nel tempio. Concorreano gli abitanti alla pompa, e con ospitale giocondità alcuni lodavano in versi estemporanei la bellezza della sposa, e il valore del giovanetto: altri spargevano fiori nella via, e sovr’essi: taluni invocavano gli Dei, ed Imene con inni devoti: usciva talvolta dalla turba alcun detto baldanzoso conceduto dalla nuziale giocondità. Le madri chiamavano felici i genitori di coppia così bella. Fra questi applausi precedeva Glicistoma con ciglio dimesso, a lento passo. Erostrato animoso nella comune allegrezza sentiva crescere la sua. Un drappello di garzoni in succinte vesti danzava intorno alla pompa, altri esprimevano il tripudio nuziale con lanci di maravigliosa destrezza. Una schiera di matrone veniva presso gli sposi, avvolte in ampio manto in modesti atti contegnose. Arrivò così il trionfo amoroso all’atrio del tempio, al cui ingresso risonarono timpani e trombe. Stavano i gravi sacerdoti all’ara in splendide ve-