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mestichezza con lui. Nè gli fu in questo contraria la fortuna. Glicistoma fino allora custodita dalle ancelle incominciava a mostrarsi nelle adunanze festive. Il padre stesso la condusse ad Agarista qual venerata matrona, compiacendosi di produrre alla costumata adunanza sua i pregj della figliuola. Ella si tratteneva conversando con delicata urbanità, sobria ne’ discorsi più che favellatrice. Una placida modestia ornava i modi suoi senza ritrosia; talchè niun labbro dissoluto ardiva aprirsi frenato da quel dolce costume. Il suo discreto genitore benchè nodrito fra l’armi, ora negli ozj di pace gustava i trastulli giovanili. E la saggia Agarista del pari convocava nel suo splendido albergo la età festiva a’ più lieti diporti. Risonavano gli atrj del canto delle fanciulle incoronate di fiori: le cetre dei giovani corrispondevano a quel concerto sommesse. Intanto le danze mosse da tanta armonia empievano di tripudio e di allegrezza le sale. I sistri, i crotali,