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appoggiava il fianco ad una colonna, ed il mento al braccio: pensieroso, immoto con alito sospeso. Cessò dalle sue preci la fanciulla, e si mosse verso la porta del tempio lentamente fra due ancelle seguaci. Il vento licenzioso sgombrò il velo dalla fronte di lei, e tutto apparve quel volto divino, come cielo dissipate le nubi. Splendevano con dolce lume gli occhi sotto l’arco delle nere ciglia: le guance rosee, la fronte serena, le labbra serie, il portamento onesto lanciarono al cuore di Erostrato il primo dardo. Una candida veste le scendea a’ piedi stretta da fascia purpurea. Le pendea al collo monile di perle vinte dal candore di lui. Vera e prima ferita di amore quanto più duole tanto più si nasconde. Il giovane restò compreso da timida verecondia, e seguì tacito le orme di lei finchè la vide entrare nella soglia di Testoride, ove ne intese piena contezza. Non ebbe quindi maggior sollecitudine quanto di cogliere onesta opportunità di alcuna di-