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Corrispondea il cuore co’ suoi palpiti, ed esalava alle guance il rossore. Ma come ape che erra su’ fiori, gli sguardi del giovane ancora si spaziavano liberi spettatori della bellezza, non vinti da lei.

Era la stagione in cui la terra dopo gli ardori estivi, ristorata dalle acque autunnali invita ad ammirare i suoi doni. Possedea Agarista a pochi stadj dalla Città in un colle sovrastante al mare una delizia campestre. L’Egeo dirimpetto si apriva in ampio seno, la cui spiaggia era sparsa di ville frequenti. Ivi continue insidie dell’arco, e delle reti, delle frecce, e de’ lacciuoli lungo il lido o fra’ i boschi dall’aurora alle ore meridiane ricreavano la urbana gioventù, concorsa a quegli ozj. Poscia volgendo il sole con ombre maggiori, succedeano ne’ prati, negli orti, al margine de’ ruscelli i canti, i suoni, i balli, fra’ quali erano misti i nuziali desii, le querele amorose, i dolci sorrisi, le tristezze d’amore. Non