Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
lenzio rendea incerta la investigazione dei suoi pensieri.
Ma già risuonava per la Grecia la tromba de’ giuochi della centesima seconda Olimpiade, e da ogni città e lido concorrea la fiorente gioventù bramosa delle corone. Tanto romore toglieva il sonno alle palpebre di Erostrato, e vie più gli rendeano moleste le domestiche ammonizioni. Aquila già vestita di penne sdegna il nido, e si lancia alle nubi. Il giovane pertanto dissimulando il suo disegno quanto era più vicino ad eseguirlo, patteggiò una nave, e fatto consapevole soltanto Glauco suo fedel servo con buoni arredi, e moneta, la quale solea liberalmente somministrargli Agarista, di notte s’imbarcò al porto di Lemno, e sendo propizio il vento, salpò. Nell’abbandonare le sue stanze vi avea lasciata questa lettera.
«Ad Agarista sua tenera madre, Possideo non sconoscente figliuolo invia salute: Quando tu hai fise le pupille,