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CAPITOLO XIV.


Apologia e Morte.


Ma prima che io la esponga debbo apertamente confutare quella tradizione comune ch’egli posto alle torture confessasse averlo spinto a tale eccesso un insaziabile desiderio di fama. Imperocchè ad ottenerla era anzi necessario il vantarsene, autore. Era poi del tutto incongrua la violenza de’ tormenti con chi non altro dovea bramare che lo strepito del suo misfatto. Stimo pertanto vera quella sua apologia a noi trasmessa nelle memorie di quel tempo nella seguente forma.

Io mi sono sempre maravigliato per la ingiustizia degli uomini nel giudicare le imprese illustri, e di quella dei legislatori nel prescrivere le pene. Perchè sottoposti alla tirannide delle opinioni condannano, vituperano, esaltano, ap-