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le donne entro le case, e disperate sconvolgeano le chiome. Cadeano supplichevoli alle are de’ Penati le matrone: temeano gli uomini provetti che Diana abbandonasse per isdegno la patria loro. Intanto splendea tutta la città al riverbero della immensa combustione. Il fumo della quale offuscava gli occhi ed affannava il respirare. Sembrava liquido fuoco il mare sottoposto, donde i naviganti rimiravano attoniti il caso. Nulla valse a frenare l’incendio vorace. Il vento impetuoso lo favoriva. È anco fama che Erostrato possedesse qualche straordinario artifizio di fuoco inestinguibile, perchè arse così gran mole in un subito irreparabilmente. I custodi, e ministri del tempio ne trasportarono i tesori, e gli ornamenti quanto permise loro il tempo. Il simulacro della Dea solo in tanta distruzione fu illeso, quasi non ardissero le fiamme di avvicinarsigli: fu tratto del mezzo di quelle nè pure abbronzato. Intanto rimanea estatico lo in-