Pagina:La vita di Erostrato scoperta da Alessandro Verri, 1815.djvu/141

da una caligine funesta. Sdegnato contro il destino persecutore d’ogni suo desiderio, deliberò vincerlo, e quasi insultarlo. Scese pertanto alla spiaggia di Corinto con Glaucolo solo consueto compagno di ogni sua ventura, senza far consapevole alcuno nè della partenza, nè dell’oggetto di quella. Pattuita la miglior nave, salpò verso l’Asia dirigendo ad Efeso il suo tragitto. Gli fu ora così propizio il vento quanto gli era stato fatale alle nozze. Entrato in Efeso vi rimase cautamente sconosciuto. Era suo quotidiano studio contemplare il tempio di Diana, considerarne la struttura, e la materia, ov’elle offrissero comodità al suo pensiero. Benchè magnifico ornato di avorio, di argento, d’oro, di gemme in offerte inestimabili, pure gran parte dell’edifizio reggevano colonne di cedro, e travi enormi di esso la vasta compage del tetto. Era costante memoria degli antenati che l’architetto Ctesifonte ne avea stivate le fondamenta con