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ra, possono turbare di nuovo la sua mente co’ terrori della superstizione. Chi fra voi, sapienti giudici, si fa mallevadore che sia salvo in quelle braccia un figliuolo dalle quali ne fu respinto come parricida? Non fia per lo contrario se non prudente il sospetto che ora costui, mascherando paterni amori, insidii la preda infelice uscitagli dalle branche per calmare i suoi terrori compiendo il sagrificio sospeso dalla fortuna. E certo per qual cagione richiede oggi costui che ritorni sommessa all’ara domestica questa vittima fuggita al suo pugnale? Che altro ne otterrebbe egli fuorchè di privare il suo figliuolo della somma utilità di liberale adozione? Perchè invece gareggiando in cortesia con sì eccelsa donna, riconosce bensì il figliuolo, lo integra ne’ diritti familiari, prova con opere, e non con declamazioni forensi il pentimento dell’antico eccesso? perchè grato ammiratore della madre adottiva invece di at-