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nel mezzo di cui sboccava un fiumicello. L’impeto del mare superava quello della corrente, la quale retrograda trasse entro l’alveo lungo tratto la nave all’ingresso di una spelonca. Ivi parve al servo luogo acconcio a collocare il fanciullo sull’erbe e, calmata la procella uscì della foce, e volse la prua al ritorno.
Solevano i giovani più valenti dell’isola cacciare adunati in bande per quelle foreste. Avvenne pertanto che la luna seguente sendo alcuni principali di Lemno a tale diporto, risonavano le selve di latrati e di trombe, scorreano cervi palpitanti, fischiavano dardi. All’improvviso un nembo turbò l’aere, i fulmini squarciavano in serpeggiante fuoco le nubi, rimbombava il tuono fra le rupi, sopravvenne pioggia dirotta. I cacciatori o sotto alberi, o negli antri, si procuravano ricovero. Nel quale tumulto Menalippo giovane d’alto lignaggio pervenne ad una cavità non rimota dallo speco ov’era il fanciullo. Da quella vide entrare una