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bensì la utilità del postero. Per lo che un tal soave impero fonda le ragioni nell’uomo non tanto nello avere generata la sua prole, opera comune a’ bruti, quanto dall’averla preservata e mantenuta. Quindi ovunque sia venerata la ragione umana, i magistrati svellerebbero dalle mani del padre il fanciullo da lui travagliato. E presso ogni gente è punito l’infanticidio, benchè d’illegittima prole, al quale sia indotta la non più vergine per occultare la sua ignominia.
Ma nelle cose tutte, le quali si posseggono dagli uomini, ritrovi tu più solenne atto e più valido a trasmetterne la proprietà nel primo occupante quanto l’abbandonarla, il gettarla in guisa che sia manifesto l’animo per sempre alieno dal ricuperarla? Lo so che non potea Cleante dichiarare più espressamente; confessa pur egli di averlo consagrato a Nettuno, avventurandolo al tempestoso Egeo; in preda a’ venti che lo trasportassero all’arbitrio loro. Approdò la navicella a Lemno,