Pagina:La vita di Erostrato scoperta da Alessandro Verri, 1815.djvu/107

pur egli non altri numi, bensì uomini quali noi siamo, come presumi che nel governarli non debba tenere que’ modi che per consenso di ogni legislatore e per esperienza universale sono da noi stessi riconosciuti per giusti! E per qual discordanza ne’ tuoi pensieri pretendi che l’uomo può essere colpevole al cospetto dell’Areopago e non del cielo? Ma pur quanto non sono miti i rigori suoi in paragone de’ suoi benefizj? Vedi il pelago immenso percuotere il confine a lui prescritto dal dito superno nè ardire di trapassarlo. Mira nelle eccelse rupi vapori condensati in nubi, in nevi, in nembi e scendere in fiumi fecondatori. Germogliano le piante, le erbe, i fiori: generano gli animali infiniti nella varietà, ma costanti nella specie loro, nelle forme, nei colori, negli istinti, nel canto, nelle grida. Questa è quella maravigliosa concordia; la quale fa risonare ne’ nostri petti la voce eterna e divina. «Misero chi non la ode, sclamò Glicerio, pe-