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fianchi del presidente della sanità, e lo spronavano a volere in tempo opportuno adottare le necessarie precauzioni. Si introdussero infatti le bullette e li spurghi per le provenienze infette o sospette: ma ecco che per «li interessi di alcuni ministri congiunti con mercanti, ed anche per la perdita dell'utile di chi in tale ministero stava di continuo1» si toglie il bando da Lindau, e l'uso delle bullette con sommo rincrescimento dei Conservatori della Sanità, i quali fecero un grosso scalpore, e solenni rimostranze e proteste. Ma le proteste de'deboli appoggiati solo alla favola della ragione, contro i potenti saldi alla storia della forza ebbero ognora la stessa sorte.

Intanto negli alti consiglj si decise che i soldati alemanni «per il più del tempo contaminati da peste, per la mala regola del vivere et anche per essere molto sporchi in ogni cosa2» che avevano già miseramente guaste molte terre degli Svizzeri e dei Grigioni, scendessero nel Ducato. «Fu d'incredibile travaglio al presidente della sanità e a tutto il Tribunale sentire questa così spaventosa nuova ... Fra tanto due volte ne fu dato parte a Don Gonzalo dal fisico Tadino, ma rispose egli non sapere che provvisione pigliare nella introdutione dell'esercito imperiale, attesochè così compliva al servitio ed interesse si S. M. Cesarea, et che più presto si arrischiasse il pericolo che si temeva, che si perdesse la riputatione dell'Imperio; con tutto ciò si provedesse al manco male; et questo non ostante si sperava ancora la liberatione della divina providenza3».

Contra tanta potenza di ragioni e di logica di un eccellentissimo governatore che rimaneva a farsi? Aspettare che si vedesse avverato di nuovo il

Quidquid delirant reges plectuntur Achivi

sentenza che, come ognuno sa, uscì dalla bocca di un cortegiano.
  1. Tadino, op. cit., pag. 14.
  2. Id. ibid., pag. 13.
  3. Id. ibid., pag. 16.