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16 | villa baroncelli |
Poggio (1548), come s’intitola sulla culatta, ossia Libro di spese per la restaurazione della villa del Poggio Imperiale, così venendo intitolato nell’interno. Questa interna intitolazione è moderna, va benissimo, ma sfido io a dire che modernamente sono scritte le singole partite sorrette da tanto di «Visto questo dì 4 maggio 1546 per me Tanai de Medici et a concio tutto» il quale Tanai era l’agente del duca1.
IV
Il suddetto libro di fabbrica o di spese, fa conoscere essere stato il restauro di non lieve importanza, tanto internamente parlando quanto esternamente, con muraglie al palazzo ed alle nuove stalle, l’uccellaia da’ fondamenti e fornita di lecci, condotti d’acqua e fognature, pareggiatura e spianatura di nuovo giardino eccetera, e con a maestro il Tribolo.
Dal fatto della confisca, e più ancora da quello dei restauri, si può ragionevolmente inferire che il duca Cosimo godesse quella villa; ma il quando nè il come non viene dimostrato da nulla.
- ↑ È curioso Giovanni Anguillesi, che nel suo libro Palazzi e ville appartenenti alla Corona di Toscana, oltre volere l’intervento della legge polverina nella confisca Salviati ci vuole ancora quello del contatto della villa Baroncelli col giardino di Boboli.... per fare il quale giardino si cominciò a spianar l’orto soltanto l’11 maggio 1550.