Sì di felicità ricco vedea
Dentro da se rotar le stelle e i soli
Che permutato non avria co’ cieli:
Volge la faccia, ed ogni bene è spento. 510Quand’ei raccor potè l’alito, ai suoi
Ordinò raggiugnesser l’antiguardo
Che dal colle dicean scorger non lungi:
Quindi confusi singhiozzava e rotti
Consigli ad un suo fido; il qual com’era 515Del core amico nei secreti assunto
Pieno di prevedenze ad Usda mosse.
A se dinnanzi i suoi compagni tolti,
Sì desolatamente genuflesso
Guatando al Ciel, le braccia aprì, che forse 520Lassù si pianse: e della vita stanca
Gli ultimi raggi nel desio raccolti
Di riveder quanto perdea tesoro,