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A riguardare sostan alto, han fatto
Comando che il bel corpo sulla retta
440Si tragga; ed arrotando osceni notti,
Sogghignan’atri; son carboni accesi
Gli occhi, la fiamma dello sguardo spinta
Sulle beltà prostrate. Oh quanta grazia
T’è l’esser fuori del sentire uscita,
445Vergine pura, tu non odi almeno
L’avvicendato schiamazzar di gerghi
Forse inventati dall’inferno spirto
A disquojar gli adulteri commesso!
Tale un enorme dall’enfiate gole
450D’inneggiata lussaria esciva scroscio,
Ch’empito avrebbe di vergogna il viso
Anco al mercante che vascelli manda
Traboccamento d’egoismo immane
Perchè niun osi disbestiar Marocco