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Oimè le scoppia dal profondo petto:
Ubaldo è là, che primo innanzi mosse,
355E là caduto... e là... ferito geme...
E là... riverso il capo nella polve...
Non ha chi lo soccorra; - E come allora
I gemiti ne udisse, all’imminente
Bisogno ella si leva, a nome il chiama,
360E con quella stringente ansia che nullo
Si pate indugio, a modo di delira
Fuor di casa si gitta, le romite
D’Usda che dorme tortuose vie
Traversa; è il core che la spinge, corre,
365Rapida corre, e le par lento il piede.
Dalla cittade dilungata alquanto
Scorge nembi di polve, e veder parle
Armata gente. A manca surge un colle
Parte petroso, dirupato, parte