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dunque gravavano a guisa di tomba inviolata su quella lettera e dopo dieci anni ecco che l’avello si schiudeva sotto la mano innocente di una fanciulla. Ma poteva lei frugarvi?

Anna era troppo seria e troppo coscienziosa per appigliarsi ad una scappatoia che la liberasse da qualsiasi responsabilità. Riconobbe per sè sola il dovere di decidere accettandone le conseguenze, e una volta ferma su questo punto non esitò che un brevissimo istante fra leggere la lettera o distruggerla intatta. Se la morte ha dei diritti ne ha pur anche la vita. Non era essa figlia ed erede? Un sentimento di delicatezza abitudinaria la rendeva esitante a violare il segreto di una lettera non indirizzata a lei, ma un sentimento più profondo e più vero le suggeriva che i vivi si sostituiscono ai morti.

Fu con un rispetto sacro che ruppe il primo dei cinque suggelli. Pensò che forse il plico