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disse, per pudore, per fierezza, perchè non sale mai completameate all’espansione delle labbra la radice profonda del dolore. Ma il suo affetto, ma il suo pensiero, ma l’essenza intima e preziosa della sua spiritualità vaporò, si diffuse nella dolce notte primaverile; fu ala, fu profumo, fu raggio. Come nella chiesetta di Courmayeur, più ancora, Anna singhiozzò:

— Vedo un’anima!

L’intima armonia venne interrotta dallo scricchiolìo di una sedia.

Elvira aveva terminato i suoi cómpiti e moveva verso il terrazzo. Anna, abbandonando bruscamente il ramo che sparse intorno una pioggia di petali odorosi, soggiunse a bassa voce:

— Coraggio. Io ho tanta fede in te. L’aveva anche mio padre; non ti abbandoneremo, sai? qualunque cosa avvenga.

La soave promessa salì alta verso le stelle.