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che egli amava, la veste consacrata dalle sue carezze?
Elvira soggiunse con un leggiero allarme:
— Il lutto lo portano tutti però. Che direbbe la gente?
— Oh — fece Anna rassegnata — lo metteremo anche noi, non dubitare.
Una malinconica amarezza trapelò dal suo accento. Flavio la fissava cogli occhi sbarrati; non osando parlare, così pallido e immobile che si vedevano palpitare le sue narici come l’ala di un uccello prigioniero; mentre in lei cresceva la sensazione di tedio che le veniva così spesso dalla presenza della sorella, che cercava di combattere con tutte le forze, ma che rinasceva sorda, implacabile, da sorgenti oscure e profonde che sfuggivano a qualsiasi ricerca.
Anche ora, Elvira erasi appoggiata alla scrivania tenendo la mano distesa sul piano levigato, toccando il libro che Gentile Lam-