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di sentire il tocco leggero e penetrante delle sue mani, quelle mani un po’ magre, ma più che magre tenui, le quali scottavano sempre nel palmo. E la sua voce udiva, la sua voce che chiamava: Anna! Questo nome, breve e lucente come una lama snudata, la faceva trasalire ancora nella memoria di lui con un fremito di orgoglio.

Quante volte, seduti là, sul piccolo divano in mezzo alle due finestre, egli aveva parlato della nobiltà della natura umana sollevando l’animo della fanciulla alla compressione dei sentimenti generosi, mostrandoli non a guisa di eccezioni ma come la sola norma di una vita degna. Era, del resto, il retaggio che i Lamberti si erano sempre trasmessi di generazione in generazione con una fedeltà che aveva conferito loro una specie di aristocrazia morale. Legati alla vita più calda e più palpitante del loro paese, il nome dei Lamberti si incontrava dovunque, sia nelle ansie tra-