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tro di sè. Suo padre non era stato solamente l’autore de’ suoi giorni, la persona che le tradizioni, l’abitudine, l’interesse insegnano a obbedire e ad amare. Carne della sua carne e sangue del suo sangue ella era sopratutto per una perfetta somiglianza di anime la continuazione del di lui pensiero, l’essenza rinnovata di quell'Io morale che una semplice accidentalità della materia non poteva distruggere. Era la di lui coscienza, era il di lui amore, era ciò che egli aveva voluto che fosse, ciò che doveva rimanere.
Nessuna debolezza si mesceva all’alto sentimento della perdita che aveva fatta, ma piuttosto un ardore concentrato, come se dai più oscuri segreti del suo essere germogliasse il seme del potente albero caduto. Veniva tutti i giorni, dacché era morto, a passare lunghe ore nella camera di suo padre; le sembrava di vederlo e di parlargli ancora; le sembrava — oh! ma in un modo strano —