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pensato che si potesse trasformarla in un piramidale palazzo moderno e così come si trovava, senza caloriferi, senza alcuna delle moderne ricercatezze, nessuna signora elegante avrebbe voluto abitarvi.

Era passata per tal modo chetamente di eredità in eredità a gente dignitosa ed oscura che non ne aveva alterato un solo aspetto, lasciando che il grosso fico spadroneggiasse nell’angolo del cortile, che l’erba crescesse fra il rado acciottolato, che una patina nera incrostasse i riccioloni barocchi della scala d’onore e del terrazzo sul quale tutte le piante possibili crescevano a primavera invadendo muri, finestre, embríci, con una prepotenza secolare che era diventata diritto. Le gronde ai tetti, foggiate in forma di draghi che vuotavano a torrentelli nella strada le pioggie raccolte, erano scomparse solamente in seguito al divieto formale del municipio, non senza aver tentato qualche resistenza.