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l’anima delle cose all’unissono coll’anima sua in una vibrante armonia di tristezza e di luce. Egli amava nel mondo visibile l’invisibile mistero ed a quello tendeva con inconscia sicurezza.

Già la nebbia che si era sollevata nelle ore meridiane ricominciava a cadere lentamente. Il fanciullo argomentò che l’ora attesa non dovesse essere lungi: infatti recatosi sul piazzale e guardando in su verso le vie fuggenti a nord riconobbe in una massa bruna che si andava man mano ingrossando le prime file del corteo funebre. Contemporaneamente alcuni curiosi giunti alla spicciolata da diverse parti entrarono a prender posto sotto l’atrio e lungo i colonnati.

Il fanciullo rimase sulla piazza portandosi verso l’angolo della via che fronteggia il tempio e tenendovisi nascosto in modo che la sola testa sporgesse in fuori a guardare il corteo che si avanzava, dapprima incerto per