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volontà non c’era da aspettarsi niente di buono. — Io credo — aveva detto allora Gentile Lamberti — che lei dimentica la qualità generativa d’ogni cosa bella. Questo fanciullo sente. — Oh! — aveva risposto il signor Pompeo scandolezzato — quale professione gli insegnerò io mai a base di sentire? — e dopo qualche istante di silenzio Gentile Lamberti replicò — Perchè non sarebbe egli poeta?
Questo brano di conversazione tornava ora nei ricordi del fanciullo che rapito quasi egualmente da una visione di dolore e da una visione di bellezza si chiedeva trepidante: Sarò io poeta?
Non era ambizioso; il miraggio della gloria e della fortuna non lo tentava. Non era nemmeno uno spirito pratico, per cui facendosi la domanda; sarò io poeta? più che cercare una soluzione al problema del suo avvenire, ripeteva per intimo bisogno di dolcezza quelle