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le erano sembrate ammirabili quando le sue passioni non si trovavano in giuoco, quando cioè non aveva alcun merito a professarle? E doveva nelle sue mani frangersi la intatta tradizione dei Lamberti? Doveva proprio lei venir meno al còmpito? Perchè un'onda impura si era a tradimento mischiata al nobile lignaggio, doveva ella lasciarsi sopraffare da quell'onda, divenire a sua volta impura e volgare? Non sarebbe stata questa la vittoria del nemico? L'orgoglio e l'amore la dominavano; ma quale conquista più degna del suo orgoglio, quale sacrificio più degno del suo amore che il trionfo assoluto d'ogni risentimento personale per la casa, per il nome, per la grande memoria di Gentile Lamberti? Non è ciò che le chiedevano le vecchie mura, le ombre, e suo padre e sua madre, a lei, Anna, a lei?...
E lei stessa, quando dinanzi alla propria coscienza si era assunta la responsabilità di