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fino allora rimasto ignoto, traboccò in quell'ora di supremo abbandono. Anna vide chiaro nel proprio cuore. Amava Flavio. Sollevò la fronte con lentezza, quasi arrossendo, nuova alla gran passione. Davanti a lei, sulla parete illuminata dalla luna, il ritratto di sua madre le apparve ad un tratto muto e senza sguardo. Oh! quella posa addolorata, umile, quasi implorante da tanti anni l'oblio, quella posa di anima chiusa e piagata, là, in quell'ora, in quel grande travaglio d'ogni suo sentimento, mentre nessuno la sorreggeva, nessuno la consigliava, oh! quelle pupille materne chinate davanti alle sue

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— Perdòno, perdòno, madre mia!

Anna si trovò in ginocchio davanti al ritratto, penetrata da una così forte commozione che il petto le si schiantava fra le lagrime. Tutto scioglievasi in lei; fierezza, sdegno, odio; scioglievasi con lentezza, dolo-