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invincibilmente attaccate al posto dei loro odî e dei loro amori. Non ombre materiate in paurosi aspetti, non fantasmi quali se li rappresentano le piccolette immaginazioni dei bimbi, ma solchi ardenti, ma traccie rimaste sulle cose, non visibili, eppure incancellabili; labbra, mani, occhi che baciarono, che toccarono, che videro; inesorabilmente, eternamente legati agli atomi sopravviventi alla memoria.
Entrando nella camera che fu di suo padre, Anna si arresta sulla soglia. La luna vi batte in pieno e il raggio che attraversa il posto dove soleva stare Gentile Lamberti è di una intensità così palpitante che Anna vi immerge gli sguardi, affascinata.
— Oh! anima, anima! — mormorò religiosamente, avanzandosi con un passo cauto, quasi temesse di interrompere un altissimo mistero. E il silenzio era profondo, poiché la notte incombeva nel suo maggior incanto e