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cesse titubante. Non sarebbe meglio levarla anche dalla mensola? Portarla fuori di camera addirittura?... Oh! ma tutto ciò era insopportabile alla fine. Prese una decisione violenta ed uscì, dritta, movendo a passi risoluti per la casa tutta aperta nel silenzio della notte d'agosto.
Come era tiepida la notte! e profonda e misteriosa. Dalle finestre spalancate l'argenteo chiaror lunare entrava a illuminare la lunga fuga delle stanze, così alte sotto i loro soffitti a vôlta, nella imponenza maestosa ed elegante dei grandi usci fiorati tra gli stipiti d'oro dolcemente luccicanti nella penombra.
Sul corridoio, che separava l'appartamento in tutta la sua lunghezza e dove la luce penetrava più scarsa, Anna gettò appena uno sguardo, ma non le parve vuoto. Le orme leggere delle sue bisavole, passanti e ripassanti nell'amoroso affaccendamento di massaie intente ad accrescere il benessere della