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sulla mensola?» E si immaginava di non averla messa, di addormentarsi placidamente e di venire svegliata dai gemiti di Elvira agonizzante. Allora faceva uno sforzo di mente per ricordarsi con esattezza il movimento della sua mano quando aveva deposta la boccetta. Non vi poteva essere alcun dubbio: risentiva ancora nel palmo la sensazione di sfregamento contro la mensola di legno e rammentava l'idea che le era allora balenata di sostituirla, alla guarigione di Elvira, con una mensola di porcellana, di fabbrica fiorentina, più elegante e più gaia.

Posava qualche istante su queste visioni liete, sulle prime passeggiate che farebbero insieme, sulle prima visite; ma lo stesso eccitamento della fantasia in cerca di immagini gioconde le accresceva l'insonnia. A un tratto il dubbio la riprese con violenza: «E se mi fossi sbagliata?»

Ciò che la turbava più che tutto era quella