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aveva creduto di non confondere colle altre. La prese in mano e vide che portava un cartellino con sopra una testa da morto. È un calmante — pensò, rimettendo a posto la boccetta con un istintivo movimento di repulsione; poi si mosse in punta di piedi.

Era il tocco. Se avesse potuto dormire quattro ore, almeno le quattro ore che la separavano dall'alba! Da molto tempo il sonno le era diventato ribelle. Si spogliò tuttavia e si pose a letto, provando l'istantaneo sollievo degli abiti sciolti e delle lenzuola fresche che le conciliarono a tutta prima un soave torpore dove i suoi nervi si distesero e la sua fantasia si acchetò beneficata da un pietoso oblìo. Ma la fiammella del pensiero non riusciva a spegnersi interamente. Attraverso le nebbie del sonno, l'angoscia dell'idea fissa la martellava nella forma inconsistente dell'incubo. Si sentiva premere il cuore da due mani invisibili, mentre un riso schernitore usciva