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Per quanti giorni, per quante notti, il tifo tenne sospesa la sua orribile falce sulla vita di Elvira! la ingorda falce grondante di tanto sangue giovane. Finalmente la febbre era cessata. Se non riappariva nella ventitreesima notte, l'ammalata poteva considerarsi salva.

— Guarirà! guarirà! — affermava Anna cogli occhi ardenti nelle guancie infossate, con una eccitazione nervosa che teneva essa pure in uno stato quasi febbrile. Anche quando gli altri, sfiduciati, temevano, Anna ripeteva insistentemente con una specie di furore, quasi prevenendo una accusa: — Guarirà.— E rammentava tutte le malattie sorpassate da Elvira nella puerizia: una scarlattina delle peggiori, la difterite, che più? non era ella caduta, ai primi passi, per tutta la lunghezza della scala senza farsi il benché menomo male?..