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umido e ardente e sorretta dalla sorella si trascinò fino alla sua cameretta attigua alla camera di Anna.

Non aveva nemmeno più la forza di spogliarsi. Anna dovette slacciarla, ritirarle gli abiti ad uno ad uno, coricarla al pari di una bambina. Era la prima volta che Anna si trovava in un contatto così immediato con Elvira e per quanto una pietà gentile le consigliasse quell'aiuto, non poteva vincere in se stessa il ribrezzo della di lei carne. Perfino dalle vesti di lei, ammucchiate sul tappeto, saliva alla sua sensibilità irritata un'impressione di nausea che la faceva soffrire nell'intimo delle viscere, per cui sollevò rapidamente il cumulo della biancheria ricacciandola in fondo alla camera.

— Brucio — diceva Elvira, e questa parola ripetuta ad intervalli con voce fioca era la sola che ella ormai pronunciasse.

Anna propose di non affrontare la notte senza udire un consiglio del medico.