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contatto che lo aveva portato sul suo volto.

«Odioso odore!» mormorò Anna slacciandosi la vestaglia. Davanti a lei il lavabo apriva la sua conca azzurrognola colma d'acqua. Vi tuffò il viso e, trascinata da un subitaneo senso di delizia, sciolse rapidamente la leggera biancheria che la avviluppava gettandosi ondate d'acqua sulle spalle.

Questo esercizio le diede un benessere fisico così soave da indurla a ripeterlo più volte, eccitata dallo stesso piacevole rumore che l'acqua produceva rimbalzando dalle sue spalle al lavabo, e da questo in minutissime perle sul pavimento di pietruzze alla veneziana che già luceva tutto come iridescente cristallo. La striscia di sole, attraverso il filtro delle persiane, si era nel frattempo allungata fino a toccare i piedi della bagnante. Una mezza luce aurea l'avvolgeva tutta e sullo sfondo verdeggiante del bosco dove Angelica e Medoro stavano abbracciati ella poteva credersi