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detestiamo, per questo è profonda la gioia di atterrarla, di batterla, di squarciare le sue membra lascive, obbligandola a urlare, a piangere, a versare per una volta almeno davanti a noi qualche goccia del suo sangue impuro! È lei la nemica di ogni cosa nobile e grande, la nemica della bellezza! e quando l’artista sembra andare a lei è nello stesso modo che il domatore va alla belva, per sottometterla.

Flavio si era trasfigurato. I suoi occhi, nell’ombra del terrazzo, gettavano lampi; il fremito di lotta che lo agitava internamente gli faceva passare delle scintille elettriche sulla pelle; tutta la sua virilità sembrava accendersi e divampare nel fuoco dell’idea dominante scaldando l’aria intorno.

— Ciò è bello — disse Elvira travolta nella calda atmosfera del giovane, attratta inconsciamente dai due occulti misteri dell’ingegno e del sesso — dominare la folla non è dato che ai forti. Lei è un forte.