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titolato La verga mistica, obbligando lo spettatore ad un faticoso lavoro di immaginazione per arrivare a questo semplice risultato di un matrimonio.

— Lei scorda intanto — disse Anna senza muoversi dal divano — di giudicare il quadro.

Il signor Pompeo, che anche a tale proposito aveva già detto il fatto suo a Flavio, ma che non gli rincresceva di ripetersi soggiunse sdegnosamente:

— Pittura nuova, scarabocchi, nessuna consistenza, prospettiva sbagliata, colori falsi, attitudine false. Mi dica un po’ se lei od io od uno qualunque appoggia il gomito in quel modo?

Flavio diede un balzo, ma Anna fu pronta a replicare interpretando il di lui pensiero:

— Non è detto che l’arte abbia a valersi esclusivamente delle pose comuni e che ciò che è raro non debba par questo ritenersi possibile.