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ed a’ suoi ideali. Momento divino per il suo orgoglio d’uomo, sentiva di dominarla incondizionatamente. Ma l’uomo era quasi un fanciullo, le sue sensazioni adombrate ancora di pudore, se non di mistero, e la gioia inconscia del dominio prendeva nella sua mente un’attitudine ingenua che ne scemava la portata.

— Lontano lontano lontano vanno le memorie! — mormorò Flavio. — Non è lei la piccola fata che io vedevo scendere, salire, nascondersi negli ampi cortinaggi cremisi che ornavano il salotto di mio zio vescovo? Lei sa pure che ebbi uno zio vescovo, che i parenti volevano farmi percorrere la carriera ecclesiastica?... Prima di essere laureato professore fui unto prete.

Un malinconico, un dolce, un buon sorriso di chi ha già perdonato sfiorò le labbra di Flavio.

— È per questo — soggiunse Anna nello