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Avevano dietro a loro il piccolo divano che teneva lo spazio fra le due finestre. Anna vi si lasciò cadere pensosa, col busto ritto, le mani abbandonate in grembo.
Quante cose sapeva ora Flavio! Che slancio aveva preso la sua mente! Quasi provava un rimpianto dei tempi passati, quando nessuno si interponeva fra lui e lei e che ella poteva liberamente stringerselo al seno da quel povero fanciullo che era.
Flavio non ebbe un vero sospetto dei pensieri che agitavano la sua amica, ma la vide triste e con atto semplice ed affettuoso le si sedette accanto aspettando che parlasse, con un ritegno di tutta la persona, con una espressione negli occhi così umile e devota che Anna ne fu profondamente commossa.
— Oh! Flavio, mi pare che non un anno, dieci anni ci abbiano divisi.
— Perchè dice questo? Io non mi sentii mai diviso da lei.