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Si erano portati davanti al ritratto di Gentile Lamberti e lo contemplavano in silenzio. Adorare insieme lo stesso Ideale non è amarsi nel modo più raro e più profondo? Quale amplesso, quale bacio, li avrebbe avvinti più strettamente di quell’istante muto e solenne in cui, davanti all’immagine che per essi rappresentava la perfezione terrena, i loro cuori si fusero nella stessa tenerezza, salirono e divamparono nella medesima fiamma? Un soave calore li invase mentre stavano in piedi e vicini contemplando il ritratto amato. In quell’istante Anna sentì distintamente che la sua famiglia, il suo mondo, la sua vita erano lì, personificati nel cuore sensibile, nella delicata intelligenza di Flavio. E Flavio pure godeva l’istante. La nobile femminilità di Anna lo soggiogava, penetrandolo di un fascino sottile.
— La mamma. La nonna — disse Flavio riconoscendo i due ritratti che fiancheggiavano quello di Gentile Lamberti.