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— Sì — risposero gli occhi di Elvira.

Tuttavia l’imbarazzo fu passeggiero. Flavio si pose subito a raccontare le impressioni sommarie di quell’anno trascorso nel visitare le bellezze artistiche dell’Italia per mettere a prova la sua vocazione. Una sicurezza giovanile e pure pensata traspariva da suoi detti, dalla voce, dallo sguardo luminoso. Aveva ancora qualche cosa della primitiva timidezza, specie nel colorito che passava rapidamente dal pallore abituale a rapide accensioni fiammee, ma tutt’insieme e nello sviluppo del corpo e nella coscienza di se stesso egli aveva fatto progressi tali che Anna lo guardava stupita e commossa. Il suo piccolo volto dai lineamenti fini ma risentiti sembrava conservare il riflesso di tutte le commozioni che lo avevano attraversato. Quante cose nuove, quante rivelazioni, quante scoperte avevano concorso alla trasformazione del fanciullo in uomo!