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Quando, un mattino, Flavio senza farsi annunciare aperse l’uscio del salotto, Anna, che pure vi era preparata, gettò un piccolo grido e arrossendo di piacere gli corse incontro colle mani tese.

Lo slancio era stato così spontaneo, l’espansione così affettuosa, che solo qualche istante dopo Flavio si accorse della presenza di Elvira, arrestandosi dubbioso davanti all’espressione indefinibile degli occhi della fanciulla - quegli occhi che già lo avevano avvolto nelle loro ellissi freddamente scrutatrice - onde egli nascose istintivamente i polsini dentro le maniche, balbettando:

— Ero smanioso di rivederle e non avendo trovato in casa il signor Pompeo sono corso qui subito senza nemmeno scuotere la polvere del viaggio. Ho avuto torto?

— No — disse Anna.