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tenta, ponendovi nel mezzo un foglio di carta velina; le sue palpebre sbattevano impercettibilmente sulla pupilla immobile e le labbra semiaperte toglievano ogni intellettualità alla sua fisionomia.
Anna, che avrebbe voluto non guardarla, era invincibilmente attratta a scrutare in quel volto l’altro essere che ne prendeva possesso quando la curiosità o la vanità femminile, rallentando la tensione dello sforzo, lasciava emergere la piccola animuccia volgare che stava in fondo. Ed ella vedeva chiaramente un uomo serio e metodico, chino a suggellare una lettera, il volto regolare, la tenuta irreprensibile, passando la mano densa e forte sulla fronte nitida....
— Buon riposo — disse Elvira porgendo la guancia al bacio della sorella.
— Buon riposo — rispose Anna sfiorandola appena e con sì manifesta riluttanza che si impose di seguirla per alcuni passi finchè