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stesso modo che metterebbe un paio di guanti.
— Nostro padre....
— Babbo — interruppe Anna divampando improvvisamente — diceva che il miglior modo di riconoscere Dio è quello di trasformare tutta la nostra vita in un profondo ed occulto atto di adorazione.
— E chi lo giudica?
— Chi lo deve giudicare se non Dio stesso?
Non era la prima volta che fra le due sorelle veniva sollevata una questione di alta morale. Anna vi portava tutto il calore della sua anima maturata nella poetica eloquenza di Gentile Lamberti, ma Elvira che aveva oramai compiuta la sua educazione attaccandosi rigidamente alle formole concrete di una morale dottrinaria, si rifiutava a seguirla nei campi trascendentali della speculazione.
— La religione — rispose un po’ seccata — è quella che è. Noi dobbiamo accettarla senza discuterla, specialmente noi donne.