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sorse luminoso, solenne; quella fronte altera dove gli occhi profondamente dolci sembravano scavare un rifugio per le anime; quei lineamenti puri, quella bocca cui l’eccesso della sensibilità spostava continuamente le linee adducendovi volta a volta l’amarezza e la pietà, lo sdegno dai solchi dolorosi e il sorriso alato, spirituale che vi lasciava anche quando non era presente il riflesso di un bagliore! A guisa di una molla che lungamente schiacciata riprende il suo vigore, si distende e scatta alla fine nella piena conquista della sua integrità. Anna riprendeva il possesso di se medesima. «Io però sono sua figlia!» disse, e si sentì calmata.

Fu veramente come se avesse cinto una corazza magica. Egli riviveva in lei, parlavano in lei i sentimenti generosi di Gentile Lamberti, il suo modo alto di giudicare. Poteva lei, sua figlia, e lì in quella casa dove egli era stato così grande e puro non cercare al-