Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 92 — |
non resistette all’indagine. Un sentimento di pudore la arrestò. Le parve all’improvviso di vedere arrossire il volto di sua madre: quel volto senza sguardo che le stava davanti nel pastello a due tinte, che ella pure ricordava scolorito e privo di luce, come ravvolto nella nube di un mistero.
Avrebbe potuto essere il momento della pietà, eppure Anna non ebbe pietà. La sua austerità di vergine forte le rendeva ignoto il compatimento facile a coloro che già piansero e patirono sul calvario della passione. Le era ignoto l’amore, ma se lo avesse conosciuto sarebbe stato tutto una purezza ed un inno; non lo avrebbe mai compreso così. Così, erano due profanazioni che le si manifestavano contemporaneamente; una, vaga, lontana, ne’ suoi sentimenti di donna, l’altra acuta, violentissima, nella sua idolatria figliale. Ciò che l’immaginazione casta non poteva afferrare con sicurezza le appariva come una ver-