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loro lotte, che già non esistesse prima nella natura e guardava intensamente i fiori della glicine pesti e disfatti su quello stesso ramo dove avevano brillato di sì vivaci colori. Macchinalmente tornò a leggere.

Non mi pento della risoluzione presa; spero che voi stessa, quando la calma sarà entrata nel vostro cuore, direte che ho avuto ragione. La mia vita era divenuta impossibile in una situazione precaria, meschina, dove le amarezze di un amore pieno di ansie e di contrarietà non faceva spuntare che troppo rari e troppo pallidi fiori. Ah! non ditemi che a queste cose dovevo pensare prima; sarebbe una inutile crudeltà. Io spero piuttosto, spero fermamente, che un giorno mi darete ragione. Allora parleremo del nostro amore come due buoni amici che hanno fatto un viaggio insieme e che dopo una lunga separazione si ritrovano e rammentano con dolcezza le ore passate.

Che quelle parole «lunga separazione» non vi spaventino troppo. Tutto è relativo, e non vedo perchè l’anno venturo, in questa medesima stagione non potrei fare una corsa in Italia. Voi che avete la fantasia molto fervida potete fin d’ora immaginarvi lo squillo del campanello e l’apparizione dell’esule sulla soglia del vostro salotto, magari del vostro terrazzo