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zione i suoi sguardi sulle prime righe, dove era descritta una felice traversata da Genova a Tunisi. Si trattava del primo capitolo di un romanzo, od era veramente il racconto di un viaggio? Quella nota terminava con parole d’affetto alla donna lontana, ma così vaghe, così spoglie di personalità che il dubbio non era risolto.

Ancora Anna si lasciò sfuggire il manoscritto, porgendo orecchio alla pioggia che aveva vinto definitivamente e che cadeva ora fitta sulle foglie producendo un rumore molle e cadenzato di una dolcezza avvinghiante. L’aria che veniva dal terrazzo fresca ed umida dava alla fanciulla una voluttà soave fatta di purezza e di tripudio giovanile che ammorbidiva i contorni della sua malinconia. Sempre, quando si abbandonava alla contemplazione della natura, trovava in essa inauditi conforti. Ella era ben persuasa che nulla si forma della vita degli uomini, delle loro passioni, delle