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d’un’altra, ma Iddio è santo, Egli è santo, Egli riguarda al cuore. No; come sono ora, non posso entrare in Cielo e non so più cosa fare!

«Beati coloro che fanno cordoglio, dico il buon Salvatore, perciocché saranno consolati,» Questa dolce promessa dell’amico dei peccatori si presentò vivamente all’anima mia, durante il racconto della povera Vallese. Mi pareva udire il Signore pronunziargliela Ei medesimo, ed attirarsi, per mezzo del suo amore possente ed irresistibile, questa pecorella ancora senza pastore. Esultai in me stesso, ed implorando Colui che toccò il cuore di Lidia, a commuovere anche il cuore di quella povera campagnola, le dissi con gravità, riguardandola fissamente:

— Se volete essere liberata dai vostri peccati, e certamente ammessa in paradiso, lo so io quel che dovete fare!

Ella allora tendendo verso me le sue mani scarne e tremanti, esclamò: Abbiate pietà di me, abbiate pietà dei bianchi capelli, pensate che tra poco io sarò sotto terra!

— Non però prima che conosciate la vostra salute diss’io, prendendola per la mano; no, buona donna, non ve n’anderete di quaggiù prima cho vi abbia chiamato Gesù, e non vi abbia dato la sua pace! Ascoltatemi: Non sapete voi, nè vi disse quello straniero, che Gesù, Figlio di Dio ci è stato dato per Salvatore?

— Sì, egli ce ne parlò molto, ma di quel che ci disse, io non me ne ricordo più. Mi ricordo solamente che ci dichiarò, che non v’è altro Salvatore che il Figlio di Dio, e che se il peccatore non è ricevuto da Gesù, non v’è più speranza per lui.