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SCENA VI.
Violetta, poi Annina, quindi Alfredo.
Violetta Dammi tu forza, o cielo!..
(siede, scrive, poi suona il campanello)
Annina Mi richiedeste?
Violetta Sì, reca tu stessa
Questo foglio...
Annina (ne guarda la direzione, e se ne mostra sorpresa)
Violetta Silenzio... va all’istante. (Annina esce)
Violetta Ed or si scriva a lui...
Che gli dirò?... chi men darà il coraggio!
(scrive e poi suggella)
Alfredo Violetta che fai?...
Violetta Nulla. (ascondendo la lettera)
Alfredo Scrivevi?
Violetta No... sì... (confusa)
Alfredo Qual turbamento!.. a chi scrivevi?...
Violetta A te...
Alfredo Dammi quel foglio.
Violetta No, per ora...
Alfredo Mi perdona... son io preoccupato.
Violetta Che fu!!.. (alzandosi)
Alfredo Giunse mio padre...
Alfredo Lo vedesti?
Alfredo No, no, un severo scritto mi lasciava...
Ma verrà... t’amerà solo in vederti...
Violetta Ch’ei qui non mi sorprenda... (molto agitata)
Lascia che m’allontani... tu lo calma...
Ai piedi suoi mi getterò... divisi (male frenando il pianto)
Ei più non ne vorrà... sarem felici...
Perchè tu m’ami, Alfredo, non è vero?..
Alfredo Oh quanto!.. perchè piangi?..
Violetta Di lacrime avea duopo... or son tranquilla,
Lo vedi?... ti sorrido... (forzandosi)
Sarò là, tra quei fior, presso a te sempre...
Amami, Alfredo, quant’io t’amo... Addio.
(corre in giardino.)